Oggi non voglio parlare di partite, punteggi, mete. Mi piace scoprire le curiosità del mondo ovale, conoscere il lato umano che c’è nell’atleta al di là dell’incontro sportivo, e perchè no? trovare il lato divertente, a volte persino esilarante, secondo me, di questo sport fatto di fisicità estrema.
Navigando su internet mi sono imbattuta in questa foto: un gruppetto di All Blacks a passeggio per Londra. Espressioni facciali rilassate, sorridenti, ma è evidente che la rilassatezza non sta solo nell’espressione, bensì coinvolge anche l’abbigliamento: giacca sportiva, calzoncini… asciugamano intorno ai fianchi, piedi scalzi, scarpe in mano. Mi chiedo se sono dovuti fuggire improvvisamente dall’albergo senza avere il tempo di vestirsi, oppure se questa è una tecnica inventata su due piedi – è il caso di dirlo – per spiazzare l’avversario? Fatto sta che appaiono comunque a loro agio in barba al mondo che li circonda. Ciò li rende molto umani ed estremamente simpatici, secondo me.
Non è l’unica stranezza che li riguarda. L’estate scorsa ho letto (“Quelli del rugby” ed. Rizzoli) che Ma’a Nonu, sempre ricco di idee riguardo al proprio aspetto, un giorno arrivò nello spogliatoio e dalla borsa estrasse un eye liner – cosmetico decisamente femminile – sotto gli occhi allibiti dei suoi compagni, i quali sicuramente cominciavano a dubitare delle sue facoltà mentali. Il robusto rugbista tracciò con cura una bella linea nera sulle palpebre proprio come facciamo noi donne truccandoci; giustificò il suo gesto spiegando che aveva scoperto quanto l’eye liner conferisse uno sguardo più profondo. Nel suo caso pensava di poter in tal modo rendere il proprio sguardo più intidimidatorio e provocare l’avversario. Nuove tecniche rugbistiche? Chissà! Un altro mondo, altra cultura verso la quale non posso non provare un moto di simpatia.
Altra chicca di qualche settimana fa. Francia. Top 14: Stade Francais vs Tolone. Tanto per chiarire, nello Stade Francais giocano i nostri Parisse e Mauro Bergamasco, ed è la squadra che sfoggia una bella divisa color rosa confetto. Ma questa volta Guazzini ha superato se stesso. In onore del nuovo look dei Deux su Stade prima della partita entra in campo un magnifico leopardo chiuso in una gabbia trainata da un gruppetto di nerboruti, oserei dire sovrappeso, novelli Tarzan con i fianchi fasciati da una finta pelle leopardata rosa e blu… più rosa che blu. A quel punto non ho potuto evitare di piegarmi in due e ridere. Ovviamente è spuntata anche Jane vestita di rosa e a seno scoperto: apparizione che ha suscitato commenti indignati e scalpore fra i cultori del rugby. Diciamo la verità, secondo me ha fatto uscire gli occhi dalle orbite al pubblico maschile! Non mi sono scandalizzata perchè quei maschioni con le maniglie dell’amore ben sviluppate vestiti di rosa mi facevano morire dal ridere… e anche tanta pena. L’elemento più serio della rappresentazione era il leopardo. Non so come sono riuscita a mantenermi seria durante il match perchè anche i muscolosi rugbisti dello Stade Francais con la nuova divisa rosa leopardata non erano proprio il massimo della vita, specialmente – con tutto il dovuto rispetto – Rodrigo Roncero. Fortuna che il Tolone in nero e rosso appariva un tantino più serio e “virile”.
http://www.youtube.com/watch?t=2m34s#v=tFh1CUol20Q
Sorge spontaneo un quesito: che Guazzini abbia escogitato una nuova tecnica volta a sfiancare l’avversario dalle risate? Tutto è possibile. Non scandalizziamoci. Sono francesi, altra testa. Sicuramente divertenti.
Tutto si evolve, cambia, il mondo è fatto di differenze. Anche il rugby.