Fra due mesi inizia la Rugby World Cup laggiù nella lontana Isola dalla lunga nuvola bianca , evento dell’anno, epico scontro fra titani. Fervono i preparativi, le menti ribollono, i ruggers delle nazionali vengono passati al setaccio, analizzati, ponderati, vegliati, vivisezionati, mentre sul web imperversa la battaglia mediatica. Lascio agli esperti la parte tecnica per soffermarmi su dettagli che di giorno in giorno si fanno a dir poco sorprendenti. In tutto questo bailamme il lancio delle nuove magliette è sicuramente l’aspetto più glamour. Nuove magliette per il Galles e per la Scozia che sfilano sulla passerella eleganti e provocanti, fasciati in maglie sempre più attillate per esaltare i fisici perfetti di questi splendidi atleti. I Francesi – neanche a dirlo – si distinguono ideando una divisa a dir poco fantascientifica. Eh sì, i Les Bleus appariranno ai nostri occhi più pronti a girare un film di Star Trek che a giocare una partita di rugby, perchè le nuove attillatissime, lucidissime magliette ricordano tanto l’equipaggio dell’Enterprise. I Galletti dovranno farsi venire le orecchie a punta come Mr. Spock per essere all’altezza? Guardando Harinordoquy sembra proprio di sì: lui è già in una fase avanzata del processo di trasformazione.
Le notizie più inquietanti giungono dalle tecniche di allenamento adottate per contrastare e prevalere sui signori incontrastati del Super Rugby. Mentre i nostri ragazzi lavorano con impegno per giungere preparati a Nelson e rimanervi il più possibile, con Martin Castrogiovanni che sembra ormai votato ad una fervente vocazione religiosa dopo aver appreso la triste notizia che dovrà seguire una ferrea dieta alimentare a causa della celiachia
gli uomini della Rosa si allenano facendo wrestling! Strano, ma vero. Che sia una strada verso nuove possibilità di carriera una volta terminato il professionismo rugbistico? Può darsi. Fatto sta che qualcuno ci prende gusto. Mi riferisco a James Haskell, alla ricerca di nuovi muscoli non catalogati nei manuali di anatomia umana, non pago di quelli che già possiede.
I suoi team mate sembrano comunque più perplessi circa questa nuova tecnica, specialmente il veterano Wilko che nel frattempo ne approfitta per dedicarsi a qualche svago da parco pubblico mantenendo la sua solita faccia d’angelo.
Per contro, qualcuno non se la passa per niente bene e non sembra gradire questa nuova tecnica di combattimento, specialmente se a farne le spese sono le sue parti basse.
Notizie allarmanti giungono dal fronte infortunati: sembra un bollettino di guerra. Per quanto riguarda i veloci e leggiadri Wallabies non sappiamo se vedremo Rocky Elsom, Nathan Sharpe o Drew Mitchell: pare che abbiano l’anca sbilenca. Per non parlare del talentuoso e giovanissimo Berrick Barnes il cui infortunio è cosa seria: emicranie, svenimenti, capogiri dopo un duro colpo subito nel febbraio scorso lo hanno costretto ad allontanarsi, si spera momentaneamente, dall’attività sportiva.
Sempre in tema di infortuni diamo una sbirciatina ai campioni del mondo in carica: i rinoceronti… ops, gli Springboks. Qui la cosa si fa seria e complicata, più che una squadra di rugby sembra una tendopoli della Croce Rossa. Le cose sono due: o stanno sottoponendo i bulldozer ad un’accurato tagliando, oppure – considerata la bellezza delle loro cheerleader – hanno delle infermiere talmente avvenenti che si sono dati tutti malati per farsi coccolare.
Insomma, sta succedendo di tutto e di più, quasi al limite della follia. Ma quando pensavo che in tutto questo casino un elemento rimanesse saldo e sicuro, quando credevo che la Regina, la Dea del rugby, la Palla Ovale, non subisse contaminazioni demenziali, ho subito un duro colpo vedendo questa immagine…
Che vogliano sostituirla con questa cugina lievitata? Se così è ci sarà da ridere nelle touche, ma soprattutto quando dovranno schiacciarla in meta: vedremo i rugbyman rotolare e rimbalzare come birilli da bowling. Ve lo immaginate Chris Ashton fare il suo volo d’angelo con questo pallone?