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Joe Marler: l’ultimo dei mohicani gioca a rugby

di Sabrina 11 aprile 2011

Dopo Ma’a Nonu ero sicura di aver visto tutto, ma mi sbagliavo. L’All Black con le treccine, alcune colorate,  i tatuaggi ed ora pure la barba, è a mio avviso un campione di look sempre originale e simpatico nel porsi a modo suo e secondo i crismi della sua cultura maori: insomma alla fin fine può essere piacevole a vedersi. Di recente ho seguito una partita dell’Aviva Premiership – il campionato inglese di rugby – e più esattamente gli Harlequins vs Leicester Tigers, ed a quel punto mi sono ricreduta in fatto di stranezze.

Di solito si dice:  “Se lo incontrassi di sera scapperei a gambe levate”. Beh se dovessi incontrare Joe Marler a mezzogiorno in punto sotto un sole che spacca le pietre e per di più in un giardino fiorito… mi verrebbe un colpo. 

Joe Marler degli Herlequins

Il suo look è… spaventoso. Al suo confronto il simpaticissimo Ma’a Nonu assume un fascino decisamente etnico ed il nostro Martin Castrogiovanni che potrebbe essere associato alle invasioni barbariche diventa un modello da sfilata. Soprassiedo tranquillamente sulla sua stazza (kg. 113 mt. 1.88) sappiamo che i rugbisti non sono propriamente dei fuscelli altrimenti farebbero una brutta fine, ma quando l’occhio si posa sul viso di Marler e soprattutto sulla sua testa viene da esclamare: “Ma porc…!”.

Il ragazzo, poichè di ragazzo si tratta – ha solo 20 anni – sfoggia sul collo taurino da pilone una rasata testa granitica e fin qui nulla da dire. Marler riesce a costruire sulla sua testa un’opera d’arte che sfida i murales metropolitani. La sua capigliatura da mohicano ci ricorda Mad Max: al centro sfoggia una cresta che assomiglia alla pelliccia di un peluche, o meglio ancora, una striscia di spessa moquette di un bel arancio brillante che termina sulla nuca con un lungo codino di capelli naturali (spero). Evidentemente non contento e per la gioia del suo parrucchiere, si è fatto disegnare una scritta ritagliata nei capelli: questa volta mi è sembrato ci fosse scritto “headwork”. Joe Marler non è nuovo a queste stranezze, diciamo che gioca con la sua testa: ha avuto la cresta più lunga, scritte diverse, a volte stelline ritagliate nei capelli. 

Joe Marler - altra versione

Al di là delle sue stranezze Marler è, secondo il coach degli Harlequins, un promettente rugbista, un giocatore che farà strada, staremo a vedere, è giovanissimo e la strada è lunga davanti a lui.

Sarei curiosa, comunque, di conoscere il motivo di questi suoi estrosi “cambiamenti di testa”, ma giuro che se ne avessi l’opportunità non glielo chiederei. Resta il fatto che deve essere una bella fatica mantenere perfetta questa “capigliatura”. Secondo me o passa ore dal parrucchiere, oppure ogni giorno fa una fatica bestiale più nel ritoccare le lettere con il rasoio che a giocare a rugby. O forse, da buon inglese, gli piace semplicemente dedicarsi al giardinaggio?

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