C’è chi lotta da tempo per 117 euro in più al mese di stipendio e chi, seppur milionario, fa ricorso per non pagare un milione e 100mila euro di tasse dovute per legge al fisco. Anche l’ex campione del mondo di ciclismo, Mario Cipollini, il “re leone” è entrato a pieno titolo nella schiera dei ricchissimi sportivi che evadono il fisco. Dopo Valentino Rossi, Maradona, Max Biaggi ecco l’ennesimo furbetto dello sport. Credeva di averla scampata spostando la residenza anagrafica a Montecarlo a fine anni ’90 ma non si è preoccupato di farsi vedere sulle strade della lucchesia per gli allenamenti o nei locali Vip della Versiglia. Dal 2003 una delle figlie di Cipollini è anche iscritta e frequenta regolarmente la scuola dell’obbligo nella cittadina toscana e, altrettanto regolarmente, il famoso padre la va a prendere o portare con una delle tre auto sportive, che non passano di certo inosservate, intestate sfacciatamente al padre. I giudici tributari della commissione provinciale di Lucca, alla luce di questi fatti solertemente documentati, hanno respinto il ricorso dell’ex- ciclista, contro l’accertamento dell’ufficio di Lucca dell’Agenzia delle entrate, arrivando alla conclusione che il campione ha palesemente la residenza fiscale in Italia. Gli esattori, gli hanno poi notificato anche un nuovo accertamento per l’importo di 2,9 milioni di euro, relativo al periodo 2000-2004, al quale Cipollini ha già fatto nuovamente ricorso appellandosi al ravvedimento operoso (dichiarazione dei redditi fatta in ritardo). L’operazione è un ulteriore passo in avanti per l’Agenzia delle entrate impegnata a far rispettare le regole fiscali a tutti i personaggi famosi che, spostando la residenza fiscale all’estero, credono di farla franca. E allora non tifiamo più per quegli sportivi che pensano di essere più furbi di noi e di poter fare il bello ed il cattivo tempo, quando la maggior parte delle persone comuni appena sgarra viene punita sonoramente e senza scorciatoie.